Friday, February 17, 2017

Della vita ogni suo cancello

Allora quand'ero di metà statura
mi sembrava troppo facile
che bastasse una parola sola
detta da quel visionario nazareno
per essere salvati da eterno pianto
e dallo stridere di denti ed anche
istigazione a ripetere il delinquere
infatti era quanto di più arduo esista
in questo mondo di regola e disordine
aspettare la pronuncia di quelle poche sillabe
nulla annienta un umano innocente o reo
quanto una prolungata attesa
e l'insinuarsi dell'idea che il dubbio
sia la materia di cui tutto è fatto
ora che so per certo
che ogni cosa termina
non vedo altra soluzione
che ricevere quella chiave
la cui pronuncia apre
della vita ogni suo cancello.

Marco Sclarandis

Saturday, January 28, 2017

Sei sosia d'uno altrettanto noto?

Ma tu chi sei
sei un volto noto
sei sosia di uno altrettanto noto
che sorridere ci faceva
con un cilindro un po’ ammaccato
bastone e delle scarpe scalcagnate

Perché non parli forse che sei muto
no la tua voce l’hanno conosciuta molti
miliardi ormai
e ancora incanta col suo timbro irato
anche se graffiata da magnetofono obsoleto
anche se artefatta da altoparlante rotto

lo so chi sei

Ma qui tu sai dove noi siamo
d’Ade non ne ha algido e plumbeo aspetto
di Purgatorio nemmeno perché troppo disabitato
poi se fosse cosa temo essere
io qui
senza condanna messoci che cosa ci farei
ancora non sottoposto a giudizio definitivo
Vedo che sbarri tratti sulle tue braccia nude
cinque o sei per volta con linee orizzontali

Sì, sono miliardi d’anni
che in loco devo trascorrere
uno per ciascuno nemmeno uno escluso
di quelli che ho mandato al rogo

Quindi questo non è l’Inferno

No non credo che lo sia

Dimmi sei tu allora
che hai meccanizzato l’annientamento
reso lo sterminio pratica
da svolgersi d’ufficio
sì sei proprio tu
in attesa di espiazione

Attesa

che cosa vuol dire attesa

Niente niente è una parola morta.

Marco Sclarandis








Saturday, December 24, 2016

Auguri!

Prima di partir per Marte
per infiggervi stendardo di Terrestre
innalzare antenna sul presidio
preferirei recarmi nel deserto
che sia Atacama Gobi od il Sahara
e convertirvi una giornata di arenile
ad orto ad oasi anche a pergola
senza pretese da Duce o Imperatore
ma per capire se la Palma il Fico d'India
sarebbero disposti a far ombra all'Insalata
e questa s'accontenterebbe di bersi la rugiada
ma ancora prima di introdurmi nella capsula
di allestire il bagaglio il fuoristrada
vorrei terminare l'anno in gloria
quella più vicina alla baldoria
ed alla frenesia alla furia più lontana
montare un Presepio un Albero addobbare
invitando Capre Cavoli Lupi Contadini
gingilli ninnoli e luccicanti cianfrusaglie
non credo sia desiderio troppo ardito
insana vanità da sàtrapo orientale
anzi mi sembra un simpatico proposito
che sarebbe innocuo anche diventando universale
e poi se dovessi al viaggio rinunciarvi
mi basterebbe una parabola orientata
verso quel pianeta dall'atmosfera inospitale
e captare quella voce di astronauti
arrivati lassù come dei Magi
per sentirmi come un Regalo di Natale
in attesa della settimana che precede l'Anno Nuovo.

Marco Sclarandis

Friday, November 18, 2016

Il clima altera davvero le persone..........

http://www.climalteranti.it/2016/11/12/le-obiezioni-legittime-e-quelle-illegittime/#

# paolo serra on Nov 17th 2016 at 10:32

Non c’è bisogno di grandi scienziati, basta la semplice logica elementare.
La Terra ci ha messo circa 250 milioni di anni per fossilizzare la quantità di anidride carbonica che noi pretendiamo di poter restituire all’atmosfera in poche decine di anni.
250/250.000.000 ovvero un milionesimo del tempo…
Anche mia nonna nata nel 1890 storcerebbe il naso.



# robertok06 on Nov 17th 2016 at 11:51

@paolo serra

Tua nonna sa anche che basta l’1-2% di cambiamento del manto nuvoloso del pianeta per poter piu’ che assorbire (o aumentare, a seconda del segno) l’effetto della terribile e ve-le-no-sis-si-ma CO2?
Le nuvole, proprio quella cosa che, concidenza?, e’ trattata molto male dai modellini dell’IPCC? (*)

Diamine di una nonna, esperta di feed-backs, salutamela. :-)

Riprovate pure tu e nonna.

Ciao.

———–
(*) https://www.ipcc.ch/ipccreports/tar/wg1/507.htm

“14.2.3.1 Clouds

The role of clouds in the climate system continues to challenge the modelling of climate (e.g., Chapter 7, Section 7.2.2). It is generally accepted that the net effect of clouds on the radiative balance of the planet is negative and has an average magnitude of about 10 to 20 Wm-2. This balance consists of a short-wave cooling (the albedo effect) of about 40 to 50 Wm-2 and a long-wave warming of about 30 Wm-2.
—-> Unfortunately, the size of the uncertainties in this budget is large when compared to the expected anthropogenic greenhouse forcing.” <—-

Ipse dixit. La setta.
"Sfortunatamente l'ampiezza dell'incertezza di questo budget e' grande rispetto a quella ATTESA dalla forzante antropogenica."
Case closed.

# Antonio on Nov 18th 2016 at 08:37

@ Robertok06

visto che citi il quinto rapporto dell’Ipcc, allora guarda cosa conclude sul tema, lo trovi nel grafico SPM-5 del WG1 che hanno messo per i decisori politici (e questo vuol dire che è semplice da capire … e uno dei più importanti…).
http://www.ipcc.ch/report/graphics/index.php?t=Assessment%20Reports&r=AR5%20-%20WG1&f=SPM
Hai ragione che l’incertezza è grande (ma come… quelli dell’IPCC non avevano le certezze assolute?? ma perché mostrano le incertezze… qualcosa non torna), ma il valore centrale della forzante negativa cloud è meno di un terzo del totale forzante della sola CO2.
E il vapore acqueo è feedback, non una forzante… http://www.skepticalscience.com/print.php?r=44
ossia quanto ce n’è dipende dalla temperatura, nel link c’è anche un video che te lo spiega
Ripassa i fondamentali, prima di aprire e chiudere i casi a tuo piacimento, mi sembra che la nonna di Paolo Serra è messa meglio 😉

PS
e se poi trovi un modo per togliere il 2% delle nubi… fai sapere




Robertok06, forse Lei deve decidersi similmente al famoso gatto di Schodinger.

Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.

Allora, o l'aumento della CO2,quello dovuto a trecento anni in progressione esponenziale e con un esponente non proprio insignificante, di uso ed abuso di prodotti carboniosi, ha provocato un significativo cambiamento del clima globale terrestre, oppure no.
Per ora lasciamo da parte altri gas nobili o plebei, questi con il vizio di fare da diodi termici per la radiazione solare (la parte infrarossa) al pari e anche meglio della CO2.

Se no, allora perchè preoccuparsi di  bruciare ulteriormente, pardon ossidare, carbonio, qualunque sia la sua provenienza, fosse anche di sequoie millenarie  o di olii di palme tropicali..
E se no ancora, perchè costruire ancora centrali atomiche, che non sono proprio il meglio della semplicità di costruzione, d'uso ed esercizio oltre che ad avere dei problemi di dismissione non proprio elementari.Oltre che a fornire tuttora una parte assolutamente minoritaria dell'energia globale ed elettrica e termica in particolare.E inoltre di affannarsi per ricuperare il massimo di quella sfuggente e capricciosa radiazione solare, frutto pure di una reazione nucleare e infestata da raggi ultravioletti, ed ultraultravioletti e pericolosi frammenti atomici, appena appena filtrati da una fragile atmosfera.
Per minoritaria intendo dire meno del dieci  per cento.
Ma questa percentuale è il mio concetto di "minoritario".
Magari per un altro "minoritario" è il 49,9 (quarantanove virgola nove) per cento.

Se sì, allora siamo nei guai seri ed urgenti.
Per vari e complessi motivi, ma non da sottovalutare.
E se sì, allora ancora, si possono spiegare molti dei comportamenti irrazionali, paranoici,  psicotici e schizofrenici, omnipresenti, in ogni ceto e censo sociale,  perchè la paura di aver commesso un errore potenzialmente irreparabile, esalando troppa CO2
sembra stia davvero cominciando a produrre incresciosi effetti.
Uno di questi, di non riuscire a credere più a nulla, tranne che con la fede in una arbitraria convinzione, ottenuta attraverso moltissima superstizione e pochissima scienza sperimentale. 

Ci sarebbe anche il "Forse".
Ma appunto, se questo forse viene ritenuto insignificante, tanto vale fingere che nulla sappiamo e nulla c'interessa di sapere.
Quindi, ossidiamo carbonio e scindiamo altro ossido d'uranio.
Tanto come disse quel famoso economista, " fra cento anni saremo tutti morti "
(quasi tutti, per essere più precisi)

 Per mia insindacabile ubbìa e carattere, non risponderò ad alcuna replica a questo mio commento.
Marco Sclarandis

 # marcoon Nov 18th 2016 at 10:18

Errata corrige in extremis, non sia mai che qualche malintendente capisse che desidero la morte per avvelenamento pure, del signor robertok06.
“Se uscire, ma non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , bensì confermato o sconfessato).
Invece che:
Se uscire, non vivo o morto, da questa discussione sul cambiamento climatico , ma confermato o sconfessato.

Anzi, un saluto e lunga vita a Lui, così che ci si possa divertire a far polemiche scarsamente fruttuose.


Marco Sclarandis.

Thursday, November 10, 2016

In cenere potrei ordinare

Socchiusi gli occhi sul prato come vacca
rumino disteso accoccolato nel divano
mi vedo come un satrapo dentro la fusoliera
conto le odalische e mi sovvengono cipolle
e dei veli da togliere per giungere alla gemma
ricordo come una volta ogni decollo mi faceva
sentire come un pari dell'Olimpo un Apollo
ora dalla noia solo il chiasso della folla
mi distrae e dalla cupa sentenza dell'anagrafe
gonzi mi verrebbe tutti da insultarvi
neanche pesci tonti avrebbero abboccato
alla messinscena nemmeno a carnevale
avete preso il mio cognome scritto cubitale
per bandiera da condottiero sventolata
in marcia trionfale verso un Eldorado
ora siedo in trono m'inquieta questo scettro
se m'inciampo e sbatto il capo in cenere
potrei ordinare vengano ridotte terre siberiane
oddio la caffettiera bastarda m'ha fregato
mi toccherà anche il tinello ripulire
ma un quarto d'ora celebre son stato
temo la notte e i sogni che contiene
li affronterò da prode cavaliere
fino ad oggi mai sconfitto.

Marco Sclarandis

Wednesday, November 9, 2016

Io sono un razzista razziale

Introduzione al preambolo.
"Le popolazioni di origine africana hanno una sensibilità alle infezioni diversa da quelle europee: questa differenza, ben evidente nel genoma, è il risultato della selezione naturale, come dimostrano due diversi studi pubblicati sulla rivista "Cell". Gli europei, in particolare, hanno una risposta infiammatoria meno intensa degli africani, e portano nel DNA l'impronta dell'incrocio con i Neanderthal"
Riporto dal sito di "Le Scienze".Ottobre 2016 se ricordo bene.

Io sono convinto che le razze umane esistano, eccome.
Ma non sono quello che i razzisti credono che siano.In genere, perchè anche di razzisti ce ne sono di razze diverse,il razzista diciamo ordinario, crede che vi sia una razza superione e che le altre siano tutte inferiori, alla sua ovviamente.
A salire, di gerarchia in gerarchia, fino al razzista eccelso, che ovviamente ammette solo sè stesso come unico rappresentante della sola vera razza possibile e desiderabile.

E che è costantemente roso dal dubbio che accoppiandosi con una femmina 
la sua razza si corrompa nella progenie.

Non mi dilungo qui ed ora sulle altre razze di razzisti perchè l'argomento è troppo comico per poter proseguire la mia argomentazione con un minimo di serietà.
 

Io sono invece un razzista che crede che vi siano razze diverse d'individui, il che rende veramente improba qualunque classificazione.
Ma dovendo semplificare per ottenere almeno un minimo d'ordine in questa aggrovigliata faccenda, ritengo che vi sia un trio di razze umane fondamentali.
E qui, finito il preambolo, siccome fra razze ed estinzioni c'è una parentela indissolubile, il trio mi pare rappresentato da chi vive come se non appartenesse all'unica reale esistente razza umana, chi vive come se questa dovesse essere rigenerata a partire da quella esistente e chi vive aspettando a che razza di conclusione arrivino le due razze appena menzionate, per poi dichiararsi appartenente a quella che risulterà vincente.
 

Vi sono poi specie e sottospecie, varietà e bizzarìe ma la regola fa la razza, 
le eccezioni la confermano.
Molti indizi, persistenti e in aumento, portano a credere una parte di fedeli, che anche di fedeli ve ne sono razze varie, che la rigenerazione è in atto.

Ma difficilissimo è capire con quali fondi di magazzino verrà riaperto il nuovo mercato delle razze umane.
Davvero sguscierà una reale razza superiore alle altre, presenti e passate?. E future anche.
Dico future perchè potrebbe questa estinguersi per lasciare il posto ad un'altra.
Ma allora sorgerebbe il dubbio se essa sia stata veramente superiore alle altre, perchè la sua superiorità non era in tutto, essendo deficiente nella longevità.
E' una faccenda tanto complicata quanto appassionante, almeno per razza di gente come me.
 

Peccato che il suo svolgimento potrebbe richiedere un tempo un po' piu lungo di una generazione, anche se non molto di più.
E non credo che i miei telòmeri abbiano sufficiente pazienza.
Per intanto voglio vedere questo tale rozzo individuo appena acclamato a furor di folle, 

è il caso di dirlo, dove porterà quella razza di sedicenti paladini della libertà democratica, affinchè diventino di nuovo un grande paese.
 

La Storia, siccome è Gran Maestra e sa d'avere pessimi allievi, sopporta tutto armandosi d'ironia.

Marco Sclarandis.

Friday, November 4, 2016

Surrealcrazia

Quello che sta avvenendo negli Stati Uniti d'America lo definirei elezioni surreali di una democrazia surreale.
Tra un anno qualcuno ne trarrà la solita fiction.Con sequel al guinzaglio.
Ma anche qui non siamo secondi a nessuno in merito alla surrealtà.
La realtà é un terremoto catastrofico.
La surrealtà é un governo ed un parlamento che gli va dietro, ed 

entrambi che sembrano recitare a teatro la realtà di un terremoto che accade 
in un paese come l'Italia.
Con l'aggiunta che nel momento in cui lo spettatore capisce che c'é qualcosa di veramente strano, gli attori dichiarano apertamente dal palco che nessuno si é preparato e ciò 

che é messo in scena sono solo delle prove.
Se tutta questa sceneggiata, comprendente attori e spettatori, terremoti simulati compresi 

fosse visibile in un teatro, il tutto sarebbe anche divertente.
Finito lo spettacolo si tornerebbe a casa pieni di quella sana soddisfazione 
che accompagna anche un rito apotropaico ben officiato.
Ma questo, é reale surrealtà.
Non si sa più come separare l'una dall'altra.
O far si che qualche regola conosciuta permetta di distinguerle e controllarle.
Comunque, per fortuna, ci sono molte più sceneggiature nella materia inanimata ed animata 

di quante ve ne siano nella mente folle di qualsiasi sceneggiatore. 


Marco Sclarandis