Sunday, October 23, 2016

CD Gratis

Dal blog:
http://ugobardi.blogspot.it/2016/08/combustibili-fossili-e-il-dirupo-di.html

CD 20 agosto 2016 17:12.

La vostra visione è del tutto parziale. Vi mostro io la reale visione. Gratis.
Prendiamo qualche paese, con armi nucleari. Pensiamo alla impossibilita di fare guerre come oggi le conosciamo. Pensiamo alla ruggente voglia di restare ai fasti passati IMPOSSIBILI da mantenere e alle teste di cazzo che siedono nella stanza dei bottoni.


CD 21 agosto 2016 11:52.
Basta premere un tasto. The end. L'ipotesi se ci pensi Alessandro non è cosi remota. Basta un giusto governante fuori di melone piu degli altri."si, il premio nobel per la pace di stocazzo
sono molto stanco di tutto cio, probabilmente e' meglio che prema quel bottone ed estinguere la specie piu stupida che abbia solcato le lande del pianeta terra".

Comprendo l'abissale stanchezza di CD 21 agosto 2016 11:52.
Che s'evince anche dalla prosa sgrammaticata, greve e sciatta del suo commento.
Ma, temo che non avremo il privilegio, noi umani, di attuare la settima e definitiva grande estinzione.
Quella sesta è già in corso da tempo e pare che per portarla a dimensioni planetarie occorra molto più impegno di quello già profuso e a iosa.
Onde per cui, mia personale ed infima opinione,vedo serpeggiare in una minoranza ma armata di maggiore ardimento, l'intenzione di rimediare gli errori commessi.
Ché in fondo, sono ben pochi quelli disposti a gettare nella fossa la ghirba, per niente.
Abbiamo il privilegio della parola, che è irriducibile al grugnito,al frinire di cicale, all'equino raglio, al rettiliano sibilo, e nemmeno al gorgheggio degli alati esseri.
Se non ci riesce a credere, basta cercare di spiegare al cane che "le parole sono pietre".
Ma é anche una temibile condanna, proprio perchè con la parola stiamo stati capaci di strizzare l'olio dalle pietre,  di creare lo splendore di mille Soli sulla Terra, facendo di città, cenere con un lampo.Di scoprire i trascendenti rompicapi della materia per apparire simultaneamente inanimata e bruta, vivente e grondante gloria.
Ma appunto, ed é un ulteriore privilegio, sappiamo da sempre che è impossibile dire l'ultima parola.
E che della cenere è impossibile disfarsi e dalla cenere sempre sorge infuocata vita.

Marco Sclarandis

Wednesday, October 19, 2016

Complotto, indossare immediatamenta la pelliccia!

Ma sono propenso a credere che la verità sia più sottilmente complessa di quella proposta dai complottisti e dagli stanatori di bufale.
La realtà sembra essere sempre più cornucopiana delle fantasie umane.

Vi propongo un complotto ordito dagli archeolieni* :
Questi hanno lasciato nelle menti umane primitive il germe della curiosità matematica.
Che portò noi e poi, dopo millenni, a pensare alla congettura di Poincarè**
all'ipotesi di Riemann*** e a quei dilemmi matematici che ancora non abbiamo risolto****.

*Archeolieni:
Credete nei Rettiliani? Ingenui! Dopo il Fiat Lux dall'ombra creatasi emersero tutti loro.

**Cercate Grigorij Perelman e saprete molte cose, solo quelle permesse dagli Archeolieni, naturalmente.

*** Ipotesi di Riemann.Qui siamo al cospetto del sancta sanctorum della conoscenza tout court.
L'ordine nascosto dei numeri primi, per noi conoscibile solo per infinitesimi frammenti e fugaci illuminazioni.
Solo gli Archeolieni possiedono la chiave che apre alla conoscenza di tale ineffabile ordine.
E ogni volta che l'adoperano sono poi costretti a dimenticarsi di averla avuta e adoperata.
Il fatto che noi sappiamo di loro, della loro esistenza, origine, e natura è un privilegio misterioso.

**** Vedere "I problemi del millennio" di Keith Devlin.

Consumate, scialate, divorate questo mondo voi Terrestri, perchè ciò è indispensabile che avvenga.
Siate vermi della mela affinchè il nuovo pomo sorga dal marciume!.

( vabbè ogni tanto dobbiamo pure sparare delle minchiate! ).

Marco

Voghera summit

Per non appesantire il post, rimando a ciò che riporta wikipedia sulla Casalinga di Voghera.

Ma appunto questa che ormai é diventata famosa come il celebre Milite, ignoto s'intende,
mi è talmente simpatica che mi sono immaginato di proporre la sua cittadina come prossimo sito di un summit mondiale sullo stato dell'arte dell'umana genìa abitante questa Terra.

Mi é simpatica perchè era una di quelle femmine capaci ancora di fare due conti sul retro d'una busta, ed anche sul sacchetto del pane più volte riutilizzato fino al fatale stropicciamento, e usando pure una mozzicone di matita. E trarne delle conclusioni e conseguenze di portata universale.

Una di queste, che rischiare d'andare a letto senza cena regolarmente non piace quasi a nessuno.
Essendo Voghera una distesa di condomini e villette di limitata estensione, sarebbe idiota invitarvi orde di persone, sia che siano solo giornalisti, scienziati o solo curiosi.

Sarebbe uno scherzo d'orrendo gusto proprio per la Signora.
Invece, visto che ormai l'aracternet* avvolge tutti planetariamente, perché non usarla per simulare la presenza in quel provinciale luogo mantenendo però quella reale della Signora nel suo tinello, ed in questo modo conciliare capre cavoli lupi e pastori, e contadini pure.

Se la Signora accondiscendesse, la kermesse potrebbe durare anche un paio di settimane con un ulteriore proroga, come avviene quando le conversazioni stanno per finire e ci é accorti di aver dimenticato di dire la cosa più importante che avevamo in mente.

Infine, invito a ricuperate a livello planetario, buste incarti sacchetti, purché idonei a tenere memoria di quanto detto d'importante, sopratutto solenni promesse di ravveduta azione futura , ma prossima.
Mi permetto di chiudere con una sigla, un acronimo, che contiene una innocente scurrilità.
ICFC
Insomma che facciamo, cazzo!

*aracternet, crasi (fusione di due parole) fra internet ed aracnide.

Marco Sclarandis.
.

Come per il maiale.......


.......dei commenti non si butta via niente.

Non vedo quale impero o controimpero possa gestire la trascendente complessità delle società umane attuali.Solo qualcosa che possiamo concepire come un motore immobile potrebbe farlo.
Anche se a pensarci bene, dove sta l'imperatore che governa quelle migliaia di miliardi di cellule del nostro organismo?

Forse la metafora dell'artropode può dire quello che penso più di un saggio di mille pagine.
E' come se fossimo diventati quelle libellule arcaiche, che avevano delle ali di quasi un metro di apertura.
Quegli insetti non potevano crescere ulteriormente, per come erano fatti.
Il loro metabolismo era limitato dall'esoscheletro.
Solo un'architettura biologica diversa poteva generare degli esseri di maggiori dimensioni.

Come infatti é poi avvenuto con i vertebrati ed i mammiferi in seguito.
Basti pensare alle balene, che comunque sono mammiferi marini e non terrestri.I dinosauri erano immensi anche loro stessi, ma erano rettili,
ed infatti hanno poi ceduto la casa ai più astuiti mammiferi.
Ci occore una mente diversa se vogliamo proseguire ancora un po' di tempo su questa terra.
Una mente diversa che si dia una politica diversa da qualsiasi altra del passato.Sebbene necessariamente costruita con i mezzi e i pezzi che abbiamo a disposizione e non possono essere pescati che dalla Storia.

Perché per quanto siamo nel profondo simili ai nostri avi più remoti,una parte di noi si é evoluta, necessariamente per sopravvivere.
Ora siamo come quelle libellule quei dinosauri, ma sappiamo di esserlo e sappiamo anche di poter modificare il nostro comportamento, se vogliamo sopravvivere.
Forse, molti non vogliono sopravvivere, non da esseri relativamente liberi, perché come nella fiaba di Pinocchio, il cane legato alla catena teme di non poter mangiare tutti i giorni.
 

Non mi firmo.
Se qualcuno vuole sapere chi sono, me lo chieda e glielo dico.
Qui nel post di questo blog, ovviamente.
Vediamo se me lo chiede qualche commentatore anonimo, o chi altro.



Naturalmente l'Anonimo sono io!
E questa volta proprio non mi firmo!
Il blog in questione é Effetto Risorse ed il post é Effetto Risorse: Luigi Sertorio: riflessioni sul referendum del 4 Dicembre 2016

Il titolo é il testo

Da dove nasce internet?
Conosciamo la storia recente, si fa per dire, sono ormai gli anni '60 del DARPA, ma andando indietro di millennio in millennio vediamo
che internet o web come lo si voglia chiamare, esiste perché la mente umana è internet.
E forse non potrebbe essere diversamente.
In realtà, anche i virus nel loro nanoscopico mondo sono internet in nuce.
E internet svela la desolante impossibilità di ottenere la conoscenza totale.In primis teorica e ovviamente, anche pratica.
Kurt Godel, Alan Turing con le loro dimostrazioni inoppugnabili
hanno svelato definitivamente la terrificante e meravigliosa potenza della ricorsività. Terrificante perchè porta direttamente dentro la trascendenza, che implica l'impossibilità di elencare tutti i numeri per esempio, e quindi vanifica qualsiasi dizionario e vocabolario che voglia essere onnicomprensivo.E quindi ancora mina le fondamenta del nostro umano sapere.
Terrificante perché rende impossibile conoscere l'esito di qualsiasi algoritmo, a priori.
Ci sono molte più cose indecidibili di quante non ne immaginino i programmatori.
E le loro macchine da computazione.
Meravigliosa perché comunque le cose esistono, e chiedersi come mai é buono e giusto, ma volerne avere una ragione a tutti i costi é demoniaca idiozia.
Questo sì e questo no squisitamente politico e italiano, è un evento epocale.
Troppi simboli ne sono collegati per essere un evento di secondo o terz'ordine.E troppe coincidenze evidentemente troppo significative, per essere frutto di insignificante casualità.
C'è una tale abbondanza di sincronicità in quello che sta avvenendo in Italia e nel mondo intero
che se Carl Gustav Jung fosse qui con noi, sorriderebbe dietro le lenti tonde e si gusterebbe
lo spettacolo che sta per iniziare.
Vedere quei due, uno uscente dal più alto podio statunitense e l'altro un fuoriuscito da un pertugio toscano e assurto a grande statista non si capisce neanche in virtù di quale bizzarrìa della Storia,
mi hanno fatto sorridere ed inquietare allo stesso tempo.
Forse che gli avi vivono ancora in noi?
Che l'albero genealogico assoluto sia da riesaminare ogni tanto, per capire quali sorprese sono in agguato perchè tese da esseri che invece crediamo defunti e sepolti?.
Quando invece sono vivi vegetissimi e intriganti fors'anche più dei vivi.
Vivi che a quanto pare sovente sono zombi zombienti impossibili da ridestare dal loro morto sonno.

Nato come commento odierno su Effetto Risorse.
Grazie a Luigi Sertorio  e molti altri, per l'ispirazione.

Marco Sclarandis

Monday, October 17, 2016

La proroga


Mettere in conto la morte
non quella che viene
per cartilagini logore
per corrosione di ossa
per esaurimento di palpiti
che anch'essi sono contati per tutti
tranne bizzarre eccezioni
metterla perché esistette Cartagine
Roma imperiale Sagunto
Atene Sparta Persepoli
ed ancora Aleppo resiste
come Detroit come Palmira
perché chiunque ha incontrato
una Gerusalemme Celeste
nel pensiero notturno
sotto una volta di un emisfero
o dell'altro e per essa il pugnale
sguainerebbe o lancerebbe l'ordigno
considerala quotidiana di nuovo
non come peste importata da sorci
ma come agguato perenne
annidato nell'animo che di sciagure
si nutre ed ammalia
mettila in conto tra un attimo
almeno per un momento
e lì che ti guarda dallo specchietto
furtiva dall'iride d'untuosa pozzanghera
ricambiala di sguardo fermo ed attento
se vuoi che ti conceda una proroga
a prenderti venga
una prossima volta.
 
Marco Sclarandis

Saturday, October 1, 2016

Quanta vita vegetale



Quanta vita vegetale
incapsulata in tre chili di borlotti
ogni baccello con due o più gemelli
qualcuno fagiolo nato unico
qualcun'altro nato prematuro
ed anche storpio e morto
mentre li sguscio tutti
immagino il campo che li aspetta
ma non qui non su questa Terra
perché una pentola li attende
ed ecco l'inatteso essere divino
rannicchiato morbido indifeso
vivente simbolo d'ogni metamorfosi
t'ho preso ed alloggiato
sotto vetro di cibo foraggiato
in una settimana tre fagioli
forse trenta prima che diventi pupa
divorerai lasciando strame
alata creatura io ti aspetto
con te prenderò il volo
con ali ritagliate da una seta
più leggera dell'autunnale bruma.




Marco Sclarandis