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Sunday, March 1, 2015

L'esponenziale rivoluzione poetica.

Casa dolce casa

Sul terrazzo vasi con permacultura
l'acqua condominiale razionata
virtualizzata negli schermi la natura

Da twitter consigliano
di riparare le pianticelle
tira forte vento
ne vedremo delle belle

In data odierna
non posso che ammirare
questa grotta moderna.

Marianna March 1,  2015  at 3:44 PM
http://rimedioevo.blogspot.it/2015/03/lotta-di-frazioni.html
commento numero 1


Una Marianna con il suo fiuto
s'addentrò nel labirinto
quello che in ogni mente
abbiamo e ricerca un simile
rese il Minotauro mite
e l'arte ne insegnò a Teseo
non è questa la storia vera
è una reinventata fiaba
come successe a Saba
divenne lei poi Regina
di una città francese
o di un villaggio iberico
di più non lo posso dire
dentro un dedalo è già perso
di ricordi senza anagrafe.

Marco Sclarandis
commento numero 2 al commento numero 1. 

 Sogni

Come si viaggia con la mente
si parte
in luoghi strani, all' incontrario
sottosopra, intrinseci, collegati
armonici e disorganizzati
gli occhi non crederebbero
su più livelli
sincretici
le emozioni si esaltano
ed è già mattina.

Grazie per la poesia. Marianna

  
commento numero 3 al commento numero 2.


Questo è adesso lo Zeitgeist
fibrille che s'intrecciano a fibrille
echi che scatenano valanghe
indirizzi che istradano a indirizzi
gorghi che si placano improvvisi
cedimenti inaspettati catastrofici
sentieri a finisterre giunti diventati
corsie per corridori verso nulla
elenchi di chiavi chiuse in scrigni
animi che non sanno aprirsi
pur essendo cripte scoperchiate.


Marco Sclarandis
commento numero 4 al commento numero 3. 

 Poesia

Dolce, malinconica
triste e impertinente
sagace e espressiva
limpida e cristallina
oppure
simultanea, oscura
ricca di significati
di difficile interpretazione.

 F.to Marianna
 

commento numero 5 al commento numero 4.


Si fanno passi e salti 
si fanno balzi ci s'arrampica
da dedali si esce e si rientra
e briciole petali si spargono
come pollicini spersi in selva
ci si sporge  da balconi
da dirupi da terrazze
per attirare folle miti                     
ed attizzare ingenui animi
si chiede si giura e poi si spera
ci si dispera a morte per risorgere
ignoranti di come sia avvenuto
si fa tutto questo ed altro
perchè il tempo inesorabile
imparziale tutto disfa
se un giorno rifarà daccapo
sarà come un capriccio
d’eccelso italiano violinista
ma non si può in anticipo pagarlo.



Marco Sclarandis

commento numero 6 al commento numero 5.


Monday, February 16, 2015

Come saziano le bucce come frusciano le carte




Goffi nomi ed epitaffi
saranno scritti su lapidi modeste
credettero all'incantesimo maligno
del potere taumaturgico
del debito impagabile
con ceste di bucce di patate
torsoli di cavoli e di mele
vennero rimborsati
in anticipo si spensero
di loro si abbia compassione
da fruscìo di contante
furono storditi e vittime.


Marco Sclarandis

Postfirmapostscriptum: 
E se ne sono andati il meno 13 e con oggi il meno 11.

Rifirma:

Marco Sclarandis

Wednesday, January 20, 2016

Gli scienziati dicono che secoli


Ringrazio Ugo Bardi per il blog* , Phil McKenna per il post, Massimiliano Rupalti per la traduzione,
Gianni Tiziano per il commento** che mi ha portato all'ispirazione.


Madre Terra 20 Gennaio  2016  05:48**


La Natura è saggia, e stiva l'acqua nei ghiacciai, per poi rilasciarla dolcemente in primavera, estate, autunno.
Ma la nostra "civiltà" con le sue azioni incoscienti e sconsiderate destabilizza questi bellissimi funzionamenti.
Siamo folli, pazzi, matti, superbi, incoscienti.
Consiglio di vedere l'armonia del rapporto uomo/natura nei restanti 4 documentari "Human Planet", della BBC, in programmazione su Rai5 le prossime domeniche ad ore 21:15.

Gianni Tiziano


Gianni Tiziano, bisognerebbe rispondere a questa insidiosa domanda:
Se la Natura é così saggia, come pensano in molti, come mai ha permesso la nascita di esseri viventi come noi?
O noi non facciamo parte della Natura, ma allora bisogna capire da dove siamo venuti.
La Natura trasforma tutto creando e distruggendo di tutto.
O, può essere che la Natura abbia desiderato vedersi rispecchiata in un essere vivente con un potere simile al suo?
Non intendo deificare la Natura, e ancor meno l'essere umano.
Semplicemente, lasciarsi condurre troppo dal senso di colpa per quello che siamo lo ritengo controproducente.
Noi possiamo rimediare agli errori che commettiamo.
Pagandone il prezzo e accettandone le rinunce.
L'errore più grave che stiamo commettendo da millenni, é coltivare l'illusione che la Terra sia illimitata.
Cosa che solo un politicante contemporaneo o un avo molto ingenuo può o poteva, coltivare, allora,
ed oggi ancora e comunque per poco tempo.
In ogni caso la nostra specie ha i millenni contati, che siano decine o centinaia o migliaia.
Che la Natura abbia voluto sfidare sé stessa?
Se così fosse siamo sollevati da una grandiosa responsabilità, ma persi in una solitudine abissale.

Come dici tu:"Siamo folli, pazzi, matti, superbi, incoscienti".
Ma non più di una Natura che ha messo un essere vivente che concepisce l'illimitato, l'infinito, l'eternità,
in un luogo come questo pianeta sperduto in un universo per lui inutilmente vasto.


Marco Sclarandis

http://ugobardi.blogspot.it/2016/01/gli-scienziati-dicono-che-secoli-di.html *

Marco Sclarandis

Monday, October 24, 2016

Di cielo in cielo attraverso la cruna d'un ago.

La forzante del figlio unico è già in atto da tempo.
E sta diventando una scelta obbligata via via che che la razzia planetaria di Homo Sapiens sapiens prosegue e aumenta.
Solo l'inerzia anche in queste faccende presente ed operante,confonde con le apparenze.In primis africane ma molto probabilmente temporanee.
Non so ancora quante ore di vita mi toccano se ventiquattro o diecimila volte tanto.A volte sono indeciso se accettarne la misura minima o quella massima.
Comunque sia, un solo figlio per tutti é solo una condizione necessaria ma non sufficiente per rimediare agli errori commessi nel secolo scorso.
Sempre che non scopriamo che questi sono davvero irreparabili e quindi fatali.
Se così fosse, chi non sarebbe tentato di mettere al mondo degli spettatori per assistere insieme a loro alla fine del mondo? Nell'accezione di mondo umano é ovvio.
Certo il prezzo non potrebbe essere che adeguato allo spettacolo, unico irripetibile e tragicamente meraviglioso.
E in più sapendo che tutti ne siamo stati produttori, registi ed attori.

Marco Sclarandis.

Rispondi


"Gli esperti dicono che la popolazione ideale è al di sotto dei 2 miliardi; noi invece siamo 7,5 e in crescita" :
Io invece credo che la popolazione ideale è al di sotto dei 50 milioni.
Diecimila anni fa, eravamo solo 5 milioni, per cui mi sembra di usare la manica larga.

Gianni Tiziano

Rispondi

(in attesa di pubblicazione,per ora, alle ore10 del 24 Ottobre 2016):


Madre Terra, un milione d'anni fa Homo Sapiens sapiens* non esisteva neanche.
E in qualsiasi momento potrebbe scomparire, senza aver mosso un dito.
Il nucleo della Terra e quello di una stella che nemmeno sappiamo dove si trovi potrebbe annientarci e far sì che il resto non sia nemmeno memoria.
Che tu creda ai quarantanove milioni, é la tua fede e come tale, per certi versi é indiscutibile.
Io credo invece che anche il doppio degli attuali HSs*potrebbero vivere e a lungo, centinaia di millenni ancora su questo pianeta.
Ma dovrebbero mutarsi in esseri differenti, pochissimo nella forma, enormemente nella sostanza.
Anche gli esperti, credono con la loro fede, come me e te .
E quelli che nemmeno ne hanno una, e sono molti, perché certi giorni credono alle banche certi, altri all'oroscopo e via dietro al pifferaio magico che arriva di volta in volta sotto la loro casa, quelli chissà a che cosa credono al riguardo.
Probabilmente alla celebre esortazione da strillone del circo:
"Venghino siori! entrano! che più gente c'è più bestie si vedono!"
Senza dover professare solennemente alcun credo, ma guardando ai molti fatti ormai più che evidenti, e certamente veri, per quanti siamo ora, per quello che facciamo e sopratutto che desideriamo fare nel futuro prossimo e poco più lontano, per metà di noi é già stata proclamata dai fatti la condanna a morte.
Da eseguirsi con ogni mezzo, senza esclusione di quelli più osceni e raccapriccianti.
Eppure, in questo clima da ascesa d'impero infernale, possiamo sempre inceppare il meccanismo della cerimonia imperiale, sopportandone le conseguenze.Questo mio atto di fede discende dalla presenza di tutte le anime vissute e che vivranno passate e che passeranno di qua.
Abitanti quel vuoto internucleare ed interspaziale che come sembra,è puro spreco di atto creativo, ma forse potrebbe essere invece necessario affinché la realtà quotidiana esista.
Se ci chiediamo ancora quanti angeli possano danzare sulla capocchia d'uno spillo o tuffarsi da un cielo all'altro attraverso la cruna d'un ago, allora ancora molti possono vedere quali sono i sentieri che portano al Paradiso.


Marco Sclarandis


Thursday, March 19, 2015

Ah, Giacomo!

La Natura sa essere terribilmente matrigna, non bisogna dimenticarselo mai.
In modi talmente raccapriccianti da avere sconvolto fior di teologi d'ogni epoca.

Biologi, zoologi*.
E poeti pure.**
Basta leggersi alcuni scritti di Stephen Jay Gould che di bestie se ne intendeva.
Ritengo che il nostro tarlo sia quello del desiderio dell'immortalità, che un minimo di immaginazione e con il massimo della fantasia possiamo renderci conto che diventa inesaudibile prolungando semplicemente la vita terrena e terrestre.
Siamo noi stessi che ci siamo proclamati amministratori e custodi del Creato, o della Natura, comunque sia, ma di fatto non possiamo fingerci che non esistano differenze fra le diverse forme di vita, anche tra quelle a noi più simili.
Mi sembra che viviano nell'orrore per la nostra natura animale e mortale, 

e nel terrore di avvertire la natura divina e trascendente 
che ci fa sentire abissalmente diversi dagli altri esseri viventi.
Lo stato di alterazione assoluto della coscienza non può che essere la morte, e con le droghe cerchiamo di raggiungerlo fino alla frontiera oltre la quale sembra sia impossibile tornare indietro.
La crescita illimitata, matrioska di tutte le droghe che ormai ci sta portando vicinissimi all'estinzione, non può essere fermata con argomenti razionali.
Solo l'accettazione dell'incommensurabile irrazionalità dell'esistenza può salvarci.
La scienza stessa si fonda sull'osservazione di fenomeni che sono intrinsecamente irrazionali nel senso semplicemente matematico del termine.Il razionale misurabile ne è solo un'infima parte.
E la matematica stessa si fonda sulla fede nell'esistenza di infiniti enti numerabili, i numeri appunto, e ancor più sull'esistenza di enti neanche numerabili, quali i numeri irrazionali trascendenti come il pi greco, il numero "e" base dei logaritmi naturali e infinitamente infiniti altri.

La frase del matematico Leopold Kronecker: 
"Dio fece i numeri interi; tutto il resto è opera dell'uomo" 
mi pare stupendamente significativa.Del suo terrore della divina trascendenza.
Almeno per me.Ma siccome è morto da un pezzo non posso averne conferma di persona.
In teoria, vorremmo hic et nunc sic et simpliciter il Paradiso per tutti, ma non sappiamo nemmeno come risolvere i paradossi derivanti dalle implicazioni del teletrasporto di Star Trek.
Intanto alcuni si sono prenotati per fare un viaggio di sola andata su Marte.
 

**Ah! Giacomo, come sarebbe bello averti qui ora a cantare i tormenti di noi contemporanei che miseramente naufraghiamo nel cambiamento climatico!

Marco Sclarandis

* "Quando i cavalli avevano le dita - Misteri e stranezze della Natura",  

Stephen Jay Gould 1983,
Feltrinelli ISBN 88-07-81087-5


Marco Sclarandis

Friday, March 11, 2016

Quant'è arduo capirsi!


Dal post:

http://ugobardi.blogspot.it/2016/03/luca-mercalli-colpisce-duro-e-qualcuno.html

a partire dal commento  da Stefanio longagnani in  questa data:  9 Marzo 201600:47

Prof. Bardi, la sua critica agli illogici argomenti di Aldo Grasso è legittima e benvenuta. La seguo da tempo e ho imparato ad apprezzare lei e il suo lavoro. Però mi ha lasciato si stucco il seguente passo di un post di questo gennaio sul suo blog sul ilFattoQuotidiano.it

«In sostanza, io credo che l’andamento dei consumi energetici conferma che l’origine dei nostri guai [l'attuale crisi economica dell'Italia, nota mia] sta negli alti prezzi delle materie prime – e in particolare del petrolio – (come avevo sostenuto in precedenza). [...]
Se questa interpretazione è corretta, è chiaro che la politica italiana sta completamente perdendo di vista la realtà. Non risolveremo i nostri problemi con manovre finanziarie tipo uscire dall’euro: questo non cambierebbe i prezzi del petrolio e lo dovremo comunque pagare in dollari.»

Il livello di illogicità non è forse analogo a quanto scrive Grasso, ma l'ignoranza (nel senso di ignorare) quanto la scienza economica dice da decenni sulle crisi provocate da squilibri nelle partite correnti dovute ad agganci valutari in aree valutarie non ottimali è agghiacciante (ormai sono interpretazioni mainstream, scritte nei libri di testo dei primi anni di economia). Mi permetta il termine "agghiacciante", ma solo poche settimane fa si è impiccato a pochi km da casa mia l'ennesimo piccolo imprenditore che vedeva fallire l'impegno di una vita, in una terra, Modena, dove la capacità imprenditoriale non manca di certo. E tutte queste morti e tutta questa disoccupazione non sono colpa del GW (che dovrebbe essere una priorità dei nostri governi) o del prezzo del petrolio (che come sa è calato fortemente, rendendo il suo argomento sul prezzo del petrolio pure parecchio illogico).
L'uscita dal'eurozona (meglio se concordata) non è una semplice «manovra finanziaria», ma un prerequisito indispensabile per poter avere la sovranità monetaria necessaria per gestire, speriamo, l'auspicabile passaggio da una economia basata sui combustibili fossili verso un sistema economico sostenibile ecologicamente. Perché ha fatto simili sciagurate affermazioni, prof. Bardi? Non penso lei auspichi un sistema non democratico per gestire in modo "forte" e non democratico la necessaria transizione (tra breve inevitabile) economica. Ma è questo l'euro: un metodo di governo utile alla moderazione salariale, al depotenziamento dei sindacati, alla distruzione di scuola, sanità e investimenti pubblici, un sistema che sta portando l'Europa verso una nuova barbarie. E un intellettuale del suo calibro non può trincerarsi dietro ai "se" o dietro ai "non so", soprattutto dopo la lezione della Grecia, le parole di premi Nobel, gli avvertimenti di economisti di fama internazionale e di banchieri centrali (l'ultimo l'ex governatore della banca d'Inghilterra). La prego, si schieri chiaramente dalla parte della democrazia, dalla parte della costituzione italiana, dalla parte dell'umanità che c'è in tutti quelli che stanno pagando sulla loro pelle per un sistema che garantisce solo i molto ricchi, dandogli la possibilità di smontare pezzo pezzo il nostro sistema democratico. Si prenda il tempo di approfondire e ritratti senza ambiguità il suo appoggio all'euro, la prego.
Cordialmente

Stefano Longagnani.


Signor Longagnani, secondo me, e so di essere in buona compagnia, credere troppo fermamente che solo manovre d'ordine feconomico e finanziario possano portare alla soluzione di problemi la cui causa è innanzitutto fisica sta portando alla sciagura certa.
Puntualizzo:La condizione umana attuale è un aggrovigliato intreccio di cause fisiche e d'etologia umana.

Se si valuta il costo ed il prezzo per tonnellata di CO2 emessa o evitata, che sia valutato in dollari euro o vecchie lire italiane,gli effetti fisici di questo composto chimico non cambiano.
Possono cambiare dei comportamenti umani, relative alle emissioni di CO2 sotto la pressione di leggi economiche e finanziarie, e questo é vero.

Sembra però, a quanto pare, che molti finanzieri ed economisti trascurino beatamente un fatto tanto semplice da capire tanto quanto difficile da accettare.
Cioé che il CO2, per esempio, se ne fotte per dirlo alla francese, delle nostre cervellotiche burocrazie ed inesorabilmente acidifica l'acqua con la quale viene in contatto.Spudoratamente.

Di fatto, la fisica,ovvero il mondo reale e materiale, quella indagata da persone come Isaac Newton, Richard Feynmann, Enrico Fermi, Paul Adrien Maurice Dirac e innumerevoli altri più o meno famosi,funziona secondo leggi che hanno una coerenza intrinseca sconosciuta al mondo della psiche umana, dalla quale deriva anche il comportamento economico e finanziario di orde d'esseri umani.

L'egregio lavoro fatto da Alberto Bagnai con il suo blog Goofynomic, ed il resto della sua attività che oso definire politica nell'accezione migliore del termine, è necessaria ma non sufficiente.
Perchè va integrato con un lavoro politico dove le orde sopracitate si convincano che i limiti del mondo fisico non possono sempre essere superati, elusi ed aggirati con le ardite fantasie economiciste e finanziarie, tanto meno se avidamente speculative.

In parole povere, e per non annoiare chi dovesse leggere, tutti ma proprio tutti i sistemi alla Ponzi, o altrimenti detti catene di S.Antonio, hanno dei limiti assolutamente invalicabili.
Questo é il nocciolo del problema, una valuta od un altra a volte è un nòcciolo, ma sovente è solo un pochino di polpa, anche mezza guasta e spesso solo la scorza.

Sarebbe meglio sradicare dalla mente di tante persone l'illusione di risolvere il grave problema del cambiamento climatico, o forse sarebbe meglio definirlo caos fino a un nuovo tipo di stabilità, della sovrapopolazione, e delle conseguente derivantesi, solamente con chissà quali tecniche finanziarie economiche ed anche propriamente tecnologiche.
Altrimenti quella che ho coniato anni fa con il nome di "Dittatura dei fatti", prenderà il comando e chiunque
sarà costretto con la più bruta forza ad obbedirvi.

E infine,Signor Longagnani, questa sua frase:

"La prego,(Ugo Bardi) si schieri chiaramente dalla parte della democrazia, dalla parte della costituzione italiana, dalla parte dell'umanità che c'è in tutti quelli che stanno pagando sulla loro pelle per un sistema che garantisce solo i molto ricchi, dandogli la possibilità di smontare pezzo pezzo il nostro sistema democratico. Si prenda il tempo di approfondire e ritratti senza ambiguità il suo appoggio all'euro, la prego.
Cordialmente"

credo che sia frutto di un grave equivoco o malinteso nei confronti del titolare di questo blog.
Lo dico non per prendere parte nella difesa di Ugo Bardi che sa difendersi e replicare egregiamente per conto suo, ma perché questa sua frase é per me talmente insensata che voglio credere lei l'abbia scritta pensando ad altro.Succede.

Marco Sclarandis.

Gentile Stefano,

spero che mi perdonerai se ti dico che questo tuo messaggio è un buon esempio della banalizzazione del dibattito come, purtroppo, si svolge oggi sui media.

Il periodo di aumento dei prezzi delle risorse minerali è cominciato dal 2005-2006, per perdurare fino all'anno scorso; interrotto due volte da collassi economici, il secondo ancora in corso, ma sicuramente destinato ad esaurirsi, prima o poi. Ma il dibattito non "vede" quello che sta succedendo nel suo complesso. Il dibattito è tutto a breve termine, banalizzando tutto con affermazioni tipo "dato che i prezzi del petrolio oggi sono bassi, ne consegue che il petrolio e abbondante" . Ma questo è equivalente a quelli che aprono la finestra e dicono "oggi è freddo, dunque il riscaldamento globale non esiste."

Dietro le fluttuazioni dei prezzi, ci sono fenomeni irreversibili a lungo termine, legati al graduale esaurimento delle risorse minerali. E' questo fenomeno che ha causato la contrazione delle economie trasformative come quella italiana, che al momento appare irreversibile. Se non affrontiamo questo problema di base, tutto il resto sono giochetti di prestigio che non ci portano in nessun posto.

Se poi uno vuol dare tutta la colpa all'Euro; liberissimo di farlo. Ma sperare che la "sovranità monetaria" non solo ci risolva i problemi ma ci porti alla transizione verso la sostenibilità è quantomeno ingenuo. E' probabile, comunque, che l'Euro collassi in tempi brevi; vedremo cosa succede, mi auguro che abbiano ragione quelli che dicono che tutto andrà meglio, ma non ci spero.

Ugo Bardi.

 
Le prime tre repliche che leggo (compresa quella del prof. Bardi) rispondono alla mia affermazione che "con l'uscita dall'euro tutti i problemi si risolverebbero". In particolare Marco Sclatandis scrive che "credo troppo fermamente che SOLO manovre d'ordine feconomico e finanziario possano portare alla soluzione di problemi la cui causa è innanzitutto fisica». Pulvirenti mi bacchetta perché penso che "sganciare le monete sia SUFFICIENTE a risolvere i problemi", e infine il prof. Bardi, dopo una paio di osservazioni banali che nulla c'entrano, scrive che voglio "dare TUTTA la colpa all'euro".

Vorrei replicare, ma non avendo mai scritto una tale serie di castronerie rimango senza parole.

P.s. il succo del discorso che ho tentato di fare è che senza uscire dall'euro non ci sono le risorse economiche e democratiche per affrontare i problemi reali di cui giustamente dibattete in questo blog. E scrivere che l'euro NON è un problema FONDAMENTALE (i vostri interventi questo significano; smentitemi vi prego) significa nei fatti allearsi con chi vuole l'euro, cioè con chi vuole la disoccupazione, la distruzione dello stato sociale, l'avvilimento della democrazia. Se non capite la differenza tra "l'euro è l'unico problema" o "usciamo dall'euro e tutto sarà risolto" e quel che ho scritto avete gravi problemi con la logica del primo anno. Sbaglio?

Con cordialità (e parecchi punti persi)

Stefano Longagnani.

 
Caro Stefano, prima arrivi qua a dire che faccio affermazioni "agghiaccianti" e "sciagurate", senza aver capito nulla di quello che ho sostenuto. Poi ti lamenti se ti rispondo? Sai cosa ti dico? Ti lascio alle tue certezze e buona serata.

Ugo Bardi.


Io ho scritto questo:

"Signor Longagnani, secondo me, e so di essere in buona compagnia, credere troppo fermamente che solo manovre d'ordine feconomico e finanziario possano portare alla soluzione di problemi la cui causa è innanzitutto fisica sta portando alla sciagura certa".

NON ho scritto quest'altro:

Marco Sclatandis scrive che "credo troppo fermamente che SOLO manovre d'ordine feconomico e finanziario possano portare alla soluzione di problemi la cui causa è innanzitutto fisica».

Signor Longagnani, ma non é nemmeno capace di fare un copia e incolla? (Oltre che a capire quello che ho scritto).

Per salutarla le dico che euro o non euro, lira o non lira, qualsiasi genere d'economia o finanza farà i conti con le leggi della biofisica, della termodinamica, dell'etologia umana, della geologia e di parecchie altre branche della conoscenza.
Leggi che non si possono modificare per decreto o con riunioni d'elites ai vertici.
Non no se riuscirà a capire che cosa sinifichi questa mia affermazione, ma se vorrà provarci, non avrà sprecato il suo tempo.
Poi, se preferisce invece darsi alla conta dei punti faccia pure.
Senza falsa cordialità ed anzi con sincero fastidio.

Marco Sclarandis.

E approfitto per correggere il refuso "feconomico"
economico, naturalmente.

Marco Sclarandis.

@Marco
Ho pure sbagliato a scrivere il suo cognome, di questo chiedo scusa. Non si infastidisca. Volevo delle risposte e le ho avute. Non sono quelle che speravo, ma mi devo accontentare. Qualche settimana fa speravo, molto ingenuamente, che il meglio dell'analisi economica e politica in Italia (ad esempio il prof. Alberto Bagnai, esperto pure di econometria e di modellistica economica) potesse collaborare con il meglio dell'analisi termodinamica e fisica dei sistemi complessi (cioè col prof. Ugo Bardi). Pensavo: "che bello! Due esperti di modelli, fuoriclasse del proprio campo... Chissà che proficua collaborazione che ne potrebbe nascere!". Poi leggo il post del prof Bardi del 29 gennaio (mi sembra) sul suo blog sul FattoQuotidiano.it dove il prof Bardi si scaglia contro chi propone di uscire dall'euro.... E i miei sogni ingenui si sono infranti...
Avete ragione: faremo la stessa fine che hanno fatto gli abitanti dell'isola di Pasqua. Mi spiace parecchio, ma se si sa di sapere, se solo le proprie analisi sono corrette, se solo la propria scienza ha ragione, allora non si può sperare che nasca una collaborazione di alcun tipo. Sommamente cretino io a pensarlo possibile anche solo per un istante.
...

Non ce la faccio. Lo continuo a pensare. A sperare. Sogno che il prof Bardi legga qualche post di Bagnai, si incuriosisca, legga i libri di Bagnai o l'articolo scientifico di Bagnai sul prezzo della benzina pubblicato in una rivista in fascia A... Si interessi... Faccia qualche riflessione... Trovi utile qualche ragionamento dell'economista sincero.... E poi scocchi una scintilla che in breve porti i due a elaborare un modello integrato con le rispettive competenze, utile a delineare un percorso di sostenibilità fattibile dal punto di vista ambientale e, contemporaneamente, economico.

Sono davvero un ingenuo.

Ringrazio per l'ospitalità e chiedo scusa per i toni accalorati. Vedete ho un figlio piccolo e mi piacerebbe, egoisticamente, che avesse un futuro ambientalmente sostenibile ed economicamente decente. Un futuro, insomma.

Stefano Longagnani



Guardi che personalmente, ho tentato più volte di avvicinare i due, Bagnai e Bardi, ma ciò non ha dato esito positivo.
Questo dipende sicuramente dalle personalità dei due individui.
Ma non entro nel merito, perchè sarebbe inutile e dannoso per tutti e quattro.Io, Lei e i due.
Semplicemente le ripeto che io sono fermamente e sempre ppiù convinto, che la rete dei viventi, chiamiamola la biosfera, sia anzi ,é lei, a contenera l'antroposfera e non viceversa.
E credo che non sia necessario spiegare il significato di antroposfera ad uno come lei, visto il suo curriculim vitae.
Sarebbe invece meraviglioso se molti tra gli economisti i finanziatori ed i finanzieri lo capissero e sopratutto lo accettassero.
Qualsiasi ragionamento, proposta, idea, illusione , sogno, intento, che non tenga conto di questo fatto, è destinato a portate morte, sofferenza, in proporzioni inaudite.
Lei non è un ingenuo, é molto probabilmente un uomo angosciato come lo sono moltissimi, da quello che sta succedendo in questo mondo.
Le propongo un'analogia di genere aritmetico.
Tutti i numeri primi con una sola eccezione sono dispari.
Ma non tutti i numeri dispari sono primi.
Che cosa c'entra questo con il tema di questo blog?
Glielo dico subito:
I numeri composti contengono i numeri primi proprio che la biosfera contiene l'antroposfera.
Ma non viceversa.
(Ancor più sono i numeri irrazionali trascendenti ad essere più numerosi dei numeri irrazionali ed interi ma lo dico per vizio).
E l'eccezione, volendo cercare un'analogia, potrebbe essere che nel tentativo di capovolgere questa inalterabile verità, sulla Terra potrebbero restare solo due superstiti.
Un'Eva ed un Adamo che, con una dose incommensurabile di fortuna potrebbero far proseguire la stirpe umana.

Per concludere, le voglio ancora dire per esperienza diretta e personale, che mi sembra che Bagnai non voglia accettare quello che Bardi dica, molto più dell'inverso.

Ma non si angosci troppo. non serve ed anzi ostacola ogni soluzione

Saluti, Marco Sclarandis.

Thursday, February 19, 2015

Per pochi ma non per tutti

Quello che segue, è il labirinto di pensieri che mi ha portato infine ai post successivi per annunciare
"Scala Mercalli" su RAItre in onda dal 28 Febbraio  2015
Riuscii finalmente a sintetizzare tutto in una sola parola:

"Climamoto"

Non conoscendo ideogrammi asiatici  nè paleoegizi, non posso tradurre tale concetto in questi affascinanti simboli.
Non so perchè acconsento di aprire questo labirinto a miliardi (potenziali)  di visitatori.
Quando e se lo scoprirò, magari ve lo spiegherò.

Postcogitatum: il titolo stesso di questo post fa parte di quel labirinto.

Oggi -9  giorno dell'esordio compreso.

Marco Sclarandis.


http://utenti.quipo.it/base5/poetico/tartacubo.gif                                          

(Niccolò Tartaglia,1534)


Questa, in versi, è la soluzione generale dell'equazione di terzo grado completa.
Tradotta in simbolismo matematico moderno non è di certo più semplice da comprendere della versione poetica, ma non è impossibile.

Questo carme, piccolo capolavoro derivato delle menti matematiche del Rinascimento italiano è solo un pretesto per parlare di qualcosa di molto più incomprensibile, ed attuale, che ci riguarda tutti e in un modo che ormai si sta manifestando con crescente evidenza.

Se, diecimila anni, fa qualcuno avesse detto che coltivando i campi e tagliando le foreste, alla fine si sarebbe riusciti a modificare le stagioni, forse sarebbe stato creduto più di quanto fino a poco tempo fa non lo erano, invece, i climatologi che da decenni ormai, studiano le complicate leggi che determinano il funzionamento del clima terrestre.
E che ci dicono che siamo davvero riusciti a modificarlo, questo clima.

Naturalmente, se qualcuno non vuole credere a fatti sempre più inequivocabilmente dimostrati, può rifugiarsi nella rassicurante fede nelle illusioni, dei pensieri magici e delle malriposte speranze.
Conseguentemente, però, seguire una fede o un'altra implica poi il subire differenti destini.

Ed ecco la cosa davvero incomprensibile, molto più di quanto non lo sia 
quella soluzione algebrica sopra citata.

Ammettendo, che siamo davvero riusciti a modificarlo, questo clima, e ammetterlo è cosa semplice e saggia allo stesso tempo, perchè mai ancora troppa gente non accetta che davvero millenni di agricoltura, e poi secoli di civiltà antica e moderna 
e infine pochi decenni di industria globale, 
ci abbiano portato in questa situazione climatica planetaria ?

In realtà ci sono delle spiegazioni che ritengo siano riconducibili tutte ad una antichissima affermazione, praticamente impossibile da smentire:

                              "Tutti gli uomini sono mortali"

Chiunque è in grado di capire che tale affermazione, ma che dichiara un fatto, conduce allo spasmodico desiderio di perpetuare la propria esistenza, in qualche modo.
E per realizzarlo non si bada a mezzi.

Che questi mezzi poi, arrivino fino alla totale e anche spiacevolmente irreversibile trasformazione di un corpo celeste, o terrestre, non importa.
A mali estremi, estremi rimedi.

Però quando i mali arrivano, e non sono ancora così estremi, qualcuno comincia a ritenere che forse è possibile trovare dei rimedi praticabili e si mette in azione, sperando, ovviamente, d'essere su una buona strada.

Ed è proprio ciò che sta succedendo da quasi mezzo secolo, da quando moltissimi ricercatori, in senso stretto e lato, hanno capito che la Terra ospita esseri come noi, solo a patto che stiano 
entro dei limiti, magari eludibili, ma invalicabili.

Detto tutto ciò, il clima che ci sta venendo incontro con un abbraccio, è il caso di dirlo, anche troppo focoso, sarà appunto un clima

"per pochi, ma non per tutti" 

sebbene quei "pochi" potranno essere molti di più, se da subito, ma tutti insieme, e sempre più appassionatamente modificheremo alcune nostre abitudini e sceglieremo, tra i desideri realizzabili, quelli compatibili con i limiti che la nostra Ospite ci ha già indicato.

Proprio di questo argomento, di abitudini, scelte e desideri, si parlerà in un programma intitolato "Scala Mercalli" in onda su RAI 3 a partire dal 28 Febbraio prossimo, lungo sei puntate.

Dal 28 Febbraio quindi, e fino al 4 Aprile 
chiunque creda, o non creda, che quasi al pari di antichi semi-dei siamo riusciti a mutare le stagioni di Gea o Gaia o Tellus o comunque si voglia chiamare la nostra Terra, potrà ascoltare dei resoconti autorevoli ed aggiornati sulle reali condizioni in cui abbiamo ridotto l'Albergo che da centinaia di secoli ci sta alloggiando.

Ma sarà anche una sorpresa sapere che non occorre invocare la discesa di salvatori sovrumani o extraterrestri, di miracoli incredibili, inimmaginabili o l'avvento di trascendenti Apocalissi, per accedere ad un nuovo mondo, questo sì che sia desiderabile

"per chiunque, nessuno escluso".

Marco Sclarandis






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Monday, September 14, 2015

Evincere! ed Evinceremo!

Un famoso settimanale di enigmistica  contiene una pagina intitolata:

" Forse non tutti sanno che ...."

Dove vengono raccolte notizie strane, incredibili, curiose, oltre che quelle semplicemente poco note.

Una di queste notizie, che non so se lì vi sia mai stata pubblicata, è che in soli trecento anni siamo riusciti
ad aumentare quasi della metà la quantità di biossido di carbonio dell'atmosfera.*
Questa notizia, non dovrebbe essere né strana, né incredibile, né curiosa, oltre che semplicemente poco nota.
Per il semplice fatto, che in questi ultimi tre secoli abbiamo bruciato miliardi di tonnellate di legna
che il tempo aveva accumulato sottoterra centinaia di milioni d'anni fa.
Che si bruci un filo di paglia o un fiammifero o una catasta di tronchi d'alberi secolari, è inevitabile
esalare dell'anidride carbonica, così veniva chiamata fino a tempi recenti il biossido di carbonio.
Un conto è però usare un fiammifero per accendere una candela.
Un altro è ardere delle foreste intere per intiepidirsi il fondoschiena.

Ed un'altra notizia che non dovrebbe essere nè strana, etc.etc... è che come moltissimi gas,
oltre che il biossido di carbonio, il metano ed il vapore acqueo, non sono così trasparenti come sembrerebbe.

Per il semplice fatto che "La natura è sottile, ma non maliziosa"**, e di fatto non ci ha dotato della visione
dei raggi infrarossi, visione che se avessimo, ci permetterebbe di accorgerci dell'opacità dei gas, illuminati
dalla luce non visibile.
Nonostante ciò, la diabolica astuzia umana, forse appena inferiore alla demoniaca stupidità, ha inventato un
ordigno che come nome ha la sigla CO2 LASER, che  produce con ingannevole invisibilità una luce
che fonde i metalli più duri.

Ma siccome l'anidride carbonica, altrimenti detta biossido di carbonio, la cui denominazione chimica è CO2***,
appunto non è del tutto trasparente alle radiazioni infrarosse, ma lo è molto di più a quelle visibili,
dall'occhio umano ovviamente, provoca un "effetto nassa".
Effetto che poi si trasforma in "effetto serra".
Per chi non è pescatore ma solo consumatore di crostacei, ricordo che la nassa è un cesto costruito
in modo tale che i crostacei, in particolare, entrino facilmente, ma molto più difficilmente ne escano.
Ma al posto dei crostacei bisogna immaginare i raggi solari, per la parte a noi visibile, che incredibilmente,
entrano come pesci e non possono riuscire perchè mutatisi in crostacei.

La nassa è però in questo caso un invisibile cesto intrecciato con atomi di carbonio ed ossigeno.
Ma mano che la pesca procede le nasse si riempiono di granchi, aragoste, astici e fauna varia, e fin qui
la metafora ci fa pensare ad un lieto fine, ma questa nassa di biossido, sta preparando per noi un esito
che é simile alla fine della prelibata tanto quanto sventurata aragosta.

L' "effetto serra", appunto.
Effetto di naturale ed antichissima origine, peraltro.
Effetto che trasforma luce visibile in invisibile e questa infine in calore asfissiante.
Effetto che, sia chiaro, diventa nefasto se supera un certo limite, ma appunto, da tre secoli sopratutto,
abbiamo fatto in modo che superasse il limite, è lo abbiamo fatto con ingegnosa dabennaggine.
Da tutto ciò si evince che bisognerebbe togliere di mezzo un bel po' di queste nasse dall'aereo mare.

Purtroppo, per ragioni che non posso elencare qui per non diventare troppo prolisso, ripescare
queste ceste dai cieli, non è né facile né rapido come sarebbe auspicabile che fosse.
 
Evinceremo ancora meglio, che più esaliamo CO2 e meno opportunità avremo per campare sulla Terra,
O non evinceremo, e quando saremo costretti a dedurre che  stiamo davvero perdendo l'ospitalità terrestre,
ci butteremo in un'avvincente corsa al rimedio?

* Da 280  a 400 parti per milione, in volume.

** " Sottile è il Signore, ma non malizioso " : con queste parole Albert Einstein esprimeva la convinzione  che
la  Natura  " nasconde i suoi segreti non perché ci inganni, ma perché è essenzialmente sublime"

*** Tanto per pedanteria, C sta per Carbonio, O per Ossigeno e 2 indica che per ogni atomo di Carbonio
ce ne sono due di ossigeno attaccati insieme.

P.S. Per avermi ispirato il titolo di questo post, devo un ringraziamento alla memoria a quel tizio che pronunciò decenni e decenni fa uno sventuratissimo discorso da un balcone di una famosa piazza romana.
Da parecchi indizi ci sarebbe stato da dedurre che quel tizio autoproclamatosi duce avrebbe condotto
un popolo intero alla rovina.

Ma furono in pochi a dedurlo.


Marco Sclarandis.


























Friday, September 23, 2016

Dobbiamo ispirarci alle cicale



Dobbiamo ispirarci alle cicale
che per evitare risse per i pranzi
le assemblee le feste per la prole
divergono in due tribù per compleanno
un dodicesimo di dodici più dodici
festeggia una generazione nuova
l'altra una dozzina e mezza meno uno
ma entrambe da larve in attesa sotterranea
hanno avuto santissima pazienza
così due secoli un ventennio ed un anno
trascorrono prima che s'incontrino.
per poi prima di finire in terra muta
cantare l'euforia l'ebbrezza la libidine
della fruttifera fatale estate.

Marco Sclarandis

Wednesday, October 19, 2016

Voghera summit

Per non appesantire il post, rimando a ciò che riporta wikipedia sulla Casalinga di Voghera.

Ma appunto questa che ormai é diventata famosa come il celebre Milite, ignoto s'intende,
mi è talmente simpatica che mi sono immaginato di proporre la sua cittadina come prossimo sito di un summit mondiale sullo stato dell'arte dell'umana genìa abitante questa Terra.

Mi é simpatica perchè era una di quelle femmine capaci ancora di fare due conti sul retro d'una busta, ed anche sul sacchetto del pane più volte riutilizzato fino al fatale stropicciamento, e usando pure una mozzicone di matita. E trarne delle conclusioni e conseguenze di portata universale.

Una di queste, che rischiare d'andare a letto senza cena regolarmente non piace quasi a nessuno.
Essendo Voghera una distesa di condomini e villette di limitata estensione, sarebbe idiota invitarvi orde di persone, sia che siano solo giornalisti, scienziati o solo curiosi.

Sarebbe uno scherzo d'orrendo gusto proprio per la Signora.
Invece, visto che ormai l'aracternet* avvolge tutti planetariamente, perché non usarla per simulare la presenza in quel provinciale luogo mantenendo però quella reale della Signora nel suo tinello, ed in questo modo conciliare capre cavoli lupi e pastori, e contadini pure.

Se la Signora accondiscendesse, la kermesse potrebbe durare anche un paio di settimane con un ulteriore proroga, come avviene quando le conversazioni stanno per finire e ci é accorti di aver dimenticato di dire la cosa più importante che avevamo in mente.

Infine, invito a ricuperate a livello planetario, buste incarti sacchetti, purché idonei a tenere memoria di quanto detto d'importante, sopratutto solenni promesse di ravveduta azione futura , ma prossima.
Mi permetto di chiudere con una sigla, un acronimo, che contiene una innocente scurrilità.
ICFC
Insomma che facciamo, cazzo!

*aracternet, crasi (fusione di due parole) fra internet ed aracnide.

Marco Sclarandis.
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Wednesday, October 2, 2013

Entrino siori! Entrino! Più gente c'è più bestialità si sentono!

"Cosa manca nei rapporti dell'IPCC"

( Dal sito "Commenti dalla collina")

Belzebou 01 ottobre 2013 22.31

Ma quando nei secoli passati avvenivano variazioni climatiche in più o in meno e non c'erano le fabbrichette e le automobiline... a chi si doveva dare la colpa dell'autodistruzione del pianeta?? Forse sarebbe il caso di rivedere la teoria dell'Uomo Colpevole e riflettere con più calma che esistono altri fattori a contribuire alle variazioni climatiche, come per esempio la nostra stella principale, che è il Sole. Certo... questo significherebbe smontare in un colpo solo tutte le teorie catastrofiste del GW e questo rovinerebbe i costosissimi piani di contenimento delle Emissioni. Ma tant'è


Risponde Marco Sclarandis:


Belzebou 01 ottobre 2013 22.31,

Tu vò ffà 'o scienziato senz'aritmetica.
Quali e quanti secoli?
Quali e quante variazioni climatiche e di quale entità e durata?
Lo sai perchè 1+1 fa 2 ?
Perchè se non facesse 2, allora quanto farebbe?
Eh no Belzebou, tienti pure la critica alla teoria dell'Uomo Colpevole, critica che se vuoi esporre in tutto il suo splendore filosofico, puoi sempre fare ed avere anche un piccolo pubblico adorante, ma se vuoi fare lo scienziato incompreso, stai attento che ti aspetta una sorte triste e amara.

Tuesday, September 6, 2016

Dedicata ai futuri architetti*



A vedervi così tutti quanti insieme
equilibristi su due ruote mosse
da colazioni svelte e voglia di scoperte
viene alla mente il sogno del ritorno
al luogo dove i due primi avi
davano a tutto il nome senza remore
tremenda nostalgia ci prende
ma voi prodighi figlioli voi potete
prendere i ruderi le macerie
le città incompiute di ratti e rovi prede
e renderle reggie di Salomoni degne
e ancora di padri rimettere peccati
di viltà d’orgoglio di grandezza
svegliate chiunque con i vostri campanelli
miagolate come gatti innamorati
con il chiasso sfrontato dei vent’anni
che l’ottundersi nella sorda invidia
proprio non serve a niente.

* In particolare quelli del Pescara summer school 2016

Marco Sclarandis

Friday, February 17, 2017

Della vita ogni suo cancello

Allora quand'ero di metà statura
mi sembrava troppo facile
che bastasse una parola sola
detta da quel visionario nazareno
per essere salvati da eterno pianto
e dallo stridere di denti ed anche
istigazione a ripetere il delinquere
infatti era quanto di più arduo esista
in questo mondo di regola e disordine
aspettare la pronuncia di quelle poche sillabe
nulla annienta un umano innocente o reo
quanto una prolungata attesa
e l'insinuarsi dell'idea che il dubbio
sia la materia di cui tutto è fatto
ora che so per certo
che ogni cosa termina
non vedo altra soluzione
che ricevere quella chiave
la cui pronuncia apre
della vita ogni suo cancello.

Marco Sclarandis

Tuesday, June 10, 2014

Ode adriatica








Mentre che sono chino e scelgo
pilucco gusci fra briciole di bivalvi
cocci smussati di bottiglie
stralci d’alghe morbide
salme di crostacei
vi sento voi avi a me affiancati
e ne sono certo m’indicate
quali conchiglie e schegge estrarre
dall’anonima folla di frammenti
adagiati su ressa ancor più anonima
di silicei granelli qui approdati
dopo millenni d’esodo dai monti
sicuro che presto sarò anch’io fossile
qui ed adesso non avverto angoscia
mi preparo sotto il fulgente Sole
a farmi accolto ospite tra gente
ritenute da noi vivi ormai ombre
voi forse che invece ci vedete
come transienti diapositive opache.

Marco Sclarandis

Thursday, March 12, 2015

A Daniele, amico, squattrinato Mecenate, anima che di là m'attende


Tutto quanto questo vivere e morire
parrebbe un autòmata solerte
un ignaro che copia per inerzia
azioni per esso senza senso
questo sarebbe il nostro esistere
meccanismo che ticchetta o che s’inceppa
a volte per regola apparente
altre senza parentela con ragione

davvero troppo sovente questo sembra
mai abbastanza per trarne profezia
sufficiente per dedurne strambo codice
a che scopo confrontare numeri
mettere simboli in caselle bene in ordine
date di tempi persi nell’oblio
di futuro obnubilato all’immaginazione
in calendari con scrupolo redatti

è inganno di Qualcuno a un Altro a danno
o smania di sorpresa ad ogni costo
talvolta un decennio sembra un attimo
un momento come ghiacciaio pare duri 
andandosene via via goccia per goccia 

viceversa quell’istante uno ha molti zeri
inversamente breve corsa è stato il secolo

tre volte distillata follia parrebbe essere
la vita che m’attornia e insieme esuberante
mi sorride ammiccando ripugnante

questo transitare di staffette dalla tomba
a un altro ventre cento mille volte
lo vedo come copione messo in scena
da un regista inesistente o peggio ancora
cui recita infine non gl’importa
come poi finisca ma ora sono io
che me ne frego

senza di me lo so per certo
l’eternità non si completa
neanche senza tutti gli altri
questo mi basta mi allieta 
e sopravanza.

Marco sclarandis