Sunday, October 4, 2015

Rumenta, per chi non s'accontenta




 
La parola rumenta è usata in alcune zone del nord italia per indicare la spazzatura, ma anche ammassi indistinti di oggetti usati, rotti o logori, di nessuna utilità o valore. La parola rumenta è principalmente diffusa in Liguria e Piemonte, parzialmente in Lombardia, Toscana e a Chioggia. Talvolta è usata in gergo nautico, con significato analogo (in tale contesto l'apposito contenitore si chiama rumentiera). L'uso sporadico di questa parola da parte del Gabibbo in televisione ne ha aumentato la celebrità.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Un suggerimento. 

Visita il sito:

http://www.placidasignora.com/tag/significato-della-parola-rumenta/

Ora sei pronto per capire il titolo di questo post, se mai ti fosse parso criptico od oscuro.

Noi, nessuno escluso, a differenza di tutti gli altri abitanti la Terra siamo incontentabili, 
ma in un modo che è assoluto, totale, definitivo, peculiarmente peculiare.

E' la nostra gloria e dannazione contemporaneamente. 

Ormai è quasi impossibile dubitare di questo fatto, ma nonostante ciò, invece di trarre 
la massima gloria con il minimo della dannazione, dalla nostra immodificabile natura umana, pare che stiamo facendo proprio l'inverso.

I danni generati dal cambiamento del clima, dovuto al nostro agire sopratutto negli ultimi ventenni, stanno dimostrandocelo.
E con crescente evidenza.

Un vetusto proverbio recita:

Chi s'accontenta, gode.

Ma, forse, chi non s'accontenta, esulta.

Forse ancora la visione di migliaia di tonnellate di rumenta che appena il giorno prima era scintillante merce pagata a caro prezzo e dopo una frana, una esondazione, un nubifragio,
sono diventate ingombrante spazzatura, provoca l'esultanza e l'esaltazione di moltitudini che appunto, non si rassegnano al godimento dovuto all'accontentarsi.

E quindi.......Rumenta!.... per chi........

Marco Sclarandis.





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