Wednesday, November 6, 2013

Hic et nunc sic et simpliciter

Ecco che cosa sapevamo fare nel Cinquecento,
risolvere finalmente l'equazione cubica generale 

e darne la soluzione in versi:

(ora siamo semianalfabeti di ritorno e sbraitiamo farinculo senza risolvere niente)

Quando che 'l cubo con le cose appresso
x3+px
Se agguaglia a qualche numero discreto
= q
Trovami dui altri, differenti in esso.
u-v = q
Dapoi terrai, questo per consueto,    
Che 'l loro produtto, sempre sia eguale
u·v =
Al terzo cubo delle cose netto,
(p/3)3
El residuo poi suo generale,
Delli lor lati cubi, ben sottratti
radcub(u) - radcub(v)
Varrà la tua cosa principale.
= x
In el secondo, de cotesti atti
Quando che 'l cubo, restasse lui solo
Tu osserverai quest'altri contratti,
Del numer farai due tal part'a volo,
Che l' una, in l'altra, si produca schietto,
El terzo cubo delle cose in stolo
Delle quali poi, per commun precetto,
Terrai li lati cubi, insieme gionti
El cotal somma, sarà il tuo concetto.

El terzo, poi de questi nostri conti
Se solve col secondo, se ben guardi
Che per natura son quasi congionti.
Questi trovai, et non con passi tardi

Nel mille cinquecent' e quattro e trenta;
Con fondamenti ben sald' e gagliardi
Nella Città dal mar 'intorno centa.

                                                Nicolò Tartaglia

 

Ringrazio: quipo.it/base5/poetico/tartagliac.htm dove trovate un testo originale.

Marco Sclarandis

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