Monday, August 26, 2013

Orrendi, lerci e malvagi.

Che a forza di bruciare legna, carbone, gas e petrolio siamo riusciti a modificare il clima terrestre, rimane e rimarrà a lungo un'opinione nella testa di qualcuno, ma nei fatti di tutti quanti è una realtà che sta diventando ogni giorno di più, difficile da negare.

Per questo motivo la fantasia di chi crede che una misera popolazione di sette miliardi abbondanti di esseri umani, sparsi sull'astronomica superficie di di cinquantuno miliardi di ettari di un pianeta come la Terra non abbia che un'infima influenza,  si scatena, e da decenni, per trovare cause che confermino la sostanziale estraneità degli umani nel mutamento climatico.

Naturalmente, se uno non sa che cosa sia un ettaro, può anche illudersi che qualsiasi cosa facciamo sulla Terra abbia delle conseguenze minime e comunque sia, transitorie.
Rendersi conto di che cosa sia questo ettaro, peraltro, è semplicissimo.
Per chi preferisce le cose quadrate basta fare un po' più di cento passi e poi svoltare esattamente sempre a destra o sempre a sinistra per tre volte.
Per chi le preferisce tonde è appena più complicato, dovendo scegliere qualcosa non più grande di una cabina elettorale da cui allontanarsi di poco più d'una cinquantina di passi e poi di svoltare, sempre a destra o sempre a sinistra, mantenendo la stessa distanza da ciò che si è scelto.

Scoprire invece che il semplice fiato, e i più pittoreschi e pirotecnici sfiati umani e animali avrebbero reso prima o poi l'atmosfera terrestre asfissiante, è stata un'impresa lunga e ardimentosa.
Talmente lunga e ardimentosa che, appunto, qualcuno ancora non riesce a credere possa essere vera.
Da leggenda, passando per la cronaca, sta però diventando storia, anzi Storia.
Molti se ne stanno facendo una ragione, ma tra il dire e il fare, non c'è solo il mare di mezzo, anzi gli oceani, ma gli affari e di conseguenza anche il malaffare.

E' un vero peccato che, superata una certa concentrazione nell'aria, il biossido di carbonio e il metano pure, facenti parte a pieno diritto di questi sfiati, non vengano percepiti con un odore nauseabondo.
Tanto per fare un esempio comprensibile da chiunque, come quello emanato dalle latrine, dalle carogne e dalle uova marce.
Forse qualcuno obietterà che il metano tanfa per conto proprio, ma il metano puro, è più discreto d'un maggiordomo britannico dei bei tempi andati, e viene impuzzinito apposta per avvertirci della sua presenza.
Ma, l'umana assuefazione alle cose sgradevoli è davvero commovente.
Prima che il loro sviluppo diventi insostenibile e intollerabile siamo capaci d'inventarci le ragioni più
inverosimili e raccapriccianti, per sopportarle.
Nel Medioevo, a proposito, abbiamo raggiunto delle vette di fantasia e raffinatezza superate solo nel secolo scorso e che una florida e appassionata ricerca contemporanea promette di oltrepassare.

Cavando dalla Terra montagne, laghi, nubi e cataste  di carbone di petrolio di metano e di legna abbiamo
mostrato a noi stessi quanto possiamo trasformare la materia bruta in cose animate e inanimate, belle, pure e buonissime.E ormai abbiamo anche imparato che qualsiasi cosa, anche la stupidità umana, ha dei limiti, oltrepassati i quali, deve rientrare nei ranghi.
Allora, se qualcosa, oltre una certa misura produce un mondo sporco brutto e cattivo, solo un imbecille persevera giulivo nella sua produzione.Fino al proprio annientamento.
Onde per cui, alcuni individui, che per misteriose ragioni non riescono ad accettare questa elementare e
immutabile verità, stanno cominciando a comportarsi in un modo che ai più apparirebbe comico, se non fosse inesorabilmente tragico.
Sembra che questi individui,  credano che un mondo più orrendo, più lercio e più malvagio, sia l'unico modo per ottenere un'oasi paradisiaca, dove solo loro stessi potranno vivere e perpetuarsi.

Chi sono questi?.

Non è difficile riconoscerli e far parte della loro cerchia.
Tutto ciò che toccano diventa fulmineamente scoria e immondizia abbandonate.

C'è un modo per distorglierli dal seguire il loro inglorioso destino?
Sì, ma bisogna essere capaci d'una pazienza esasperante, che alla fine diventa, in modo per loro inatteso,
fatale.

Marco Sclarandis.











 


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